Centro di ascolto - Caritas definitivo

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Centro di ascolto

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Il centro di ascolto
 
Dall’Ascolto e dall’Accoglienza della persona conseguono le altre azioni specifiche:
1. Presa in carico delle storie di sofferenza e definizione di un progetto di “liberazione”.
2. Orientamento delle persone verso una rilettura delle reali esigenze e una ricerca delle soluzioni più indicate e dei servizi più adeguati presenti sul territorio.
3. Accompagnamento di chi sperimenta la mancanza di punti di riferimento e di interlocutori che restituiscano la speranza di un cambiamento, mettendo in contatto la persona con i servizi presenti sul territorio ed attivando tutte le risorse possibili.
4. Prima risposta per i bisogni più urgenti, sempre attraverso il coinvolgimento delle comunità parrocchiali e del territorio

Operatività e orari
Centro di Ascolto
Martedi-Mercoledi-Giovedi : 9:30 – 11:30
  
Tel. 0125 45654
Tel. +39 351 6068422

I colloqui con il centro di ascolto devono essere prenotati telefonicamente  (tel. 342 7238050) nei giorni di martedì, mercoledì e venerdì mattina;  il primo colloquio viene esclusivamente fissato il giovedì.
Al fine di acquisire elementi per una valutazione oggettiva delle esigenze è richiesto ad ogni utente dei servizi Caritas un colloquio di presa in carico e la presentazione di ISEE e stato di famiglia (tale documentazione non è richieste alle persone senza fissa dimora)

Al termine del colloquio viene rilasciata  la tessera che consente all’assistito di accedere ai servizi per i quali è stato abilitato.
Il Centro di Ascolto è un’espressione della comunità cristiana e della propria testimonianza di fede. È il luogo, la cui funzione è quella di incontrare, accogliere, ascoltare e prendere in carico una persona che vive una situazione di fragilità sociale, economica e culturale rispettando, senza pregiudizi e prevaricazioni, le storie di vita incontrate. Il Centro di Ascolto diviene quindi uno strumento pastorale attraverso il quale si offre una risposta concreta alle persone e si stimola la solidarietà e la corresponsabilità di tutta la comunità nel servizio verso il prossimo.

Il CdA svolge, dunque, una duplice funzione. È luogo: 1. operativo: perché fornisce la risposta ai bisogni attraverso gli interventi; 2. progettuale: perché a partire dalle risposte attiva processi di implementazione della “pedagogia dei fatti”.
Lo stile che contraddistingue l’azione di un CdA è la promozione. Nei CdA non si restituiscono soltanto gesti concreti, quali accoglienza, ospitalità, servizi poiché dopo che tutto è stato tentato, manca ancora una prospettiva di senso. A che cosa si ridurrebbe il CdA se non aiutasse a dare un senso, un significato al dolore e alla presenza del patire nel mondo? Perciò diventa importante chiedersi se non sia proprio questo punto che vada a connotare in maniera del tutto originale, rispetto ad altre forme di aiuto, la ragione della presenza dei CdA.

I CdA  aprono le loro porte a tutti, indistintamente persino a coloro che magari non vogliono neanche essere ascoltati ma chiedono solo un aiuto materiale; persone che però sanno che se volessero, in qualsiasi Centro si recherebbero, troverebbero altre persone disposte ad ascoltarle a condividere i loro racconti di vita, in un orizzonte aperto alla speranza del Vangelo. Il fulcro centrale è l’ascolto che in Caritas è sia metodo che atteggiamento costituente e fondante.
L’ascolto deve dire la capacità di accoglienza degli operatori Caritas senza la pretesa di una diagnosi, di un voto, di un giudizio. Perciò l’empatia, la compassione sono già luogo di aiuto che fin da subito dicono come la qualità della relazione debba avere il primato sulla prestazione. È perciò indispensabile, persona per persona, vivere la prossimità dentro un percorso individualizzato e non standardizzato dove – concretamente – vi sia almeno un tentativo di definire “come, dove, quanto”, se la persona possa concretamente seguire un percorso, fosse anche pluriennale, esprimere le proprie risorse ancora presenti a misura della “sua” sostenibilità. L’ascolto che si realizza in un Centro dovrebbe porsi l’obiettivo di aiutare la persona in difficoltà a:

• acquisire consapevolezza della propria situazione;
• ritrovare fiducia in se stessa e negli altri;
• stabilire relazioni costruttive (anche con i servizi e le risorse locali).
Da: “Vademecum per i Centri di ascolto” della Caritas Italiana
Aiuto economico
  
“Attraverso il Centro di ascolto, si valutano eventuali contributi economici per le seguenti tipologie di necessità della persona :”
  • l’accesso alle mense scolastiche
  • il pagamento delle tasse scolastiche
  • aiuto al pagamento di bollette energetiche ed eventuali ulteriori saltuari contributi

L’obiettivo rimane centrato nel fornire strumenti per l’educazione e sviluppo dei minori ed il supporto al miglioramento del tenore di vita per gli anziani
L’aiuto economico per il pagamento bollette è necessario e inderogabile dato che sarebbe inutile consegnare alimenti se poi ci sono famiglie che non possono cuocerli non potendo pagare la bolletta energetica.
Caritas Diocesi di Ivrea
Via Varmondo Arborio,7
10015  Ivrea (TO)
Telefono 0125-45654
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