Osservatorio delle povertà e delle risorse
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Osservatorio delle povertà e delle risorse
L'osservatorio ha come obbiettivo l'individuazione delle potenzialità dei singoli e delle famiglie in difficoltà al fine di supportarle nel raggiungimento di una nuova autonomia
Quanto osservato e rilevato, è a disposizione della intera comunità indipendentemente dalla religione ed etnia di appartenenza.
L’attività dell’Opr ha come interfacce dirette o indirette le istituzioni civili e l’opinione pubblica nel suo complesso.
Per “seguire le dinamiche dei problemi della gente e coinvolgere direttamente la comunità ecclesiale”, l’Osservatorio ha, come oggetto specifico di lavoro, la conoscenza competente, sistematica e aggiornata:
- delle condizioni delle persone fragili, delle cause e delle dinamiche di sviluppo dei loro problemi;
- delle risorse disponibili per l’accoglienza delle loro fragilità, soprattutto in termini di servizi (sia di tipo civile che ecclesiale);
- del contesto ecclesiale, della storia della carità nella Diocesi e nelle Caritas Parrocchiali sia nelle forme organizzative che che logistiche assunte negli anni
- del quadro legislativo e normativo che riguarda direttamente o indirettamente la Caritas per permettere sia alla Caritas diocesana che alle Caritas Parrocchiali di intervenire anche sul piano del sostegno ed accompagnamento.
Per «aiutare la comunità cristiana a rilevare, mediante l’osservazione sistematica, le situazioni di povertà, disagio, emarginazione, esclusione presenti sul territorio», l’Osservatorio vede nelle parrocchie un interlocutore privilegiato:
- da valorizzare: per la ricchezza e l’unicità dei punti di vista che possono assumere le parrocchie stesse rispetto al proprio territorio e alle povertà che lo stesso può esprimere e al contempo arginare (si pensi al valore straordinario delle visite ai malati, agli anziani, delle benedizioni delle famiglie… come occasioni per una conoscenza capillare del quartiere);
- da coinvolgere: perché le Caritas parrocchiali assumano consapevolezza di questo loro ruolo privilegiato e crescano nella “abilità” di leggere il proprio territorio, ma soprattutto nella capacità di comunicare con la comunità cristiana e nella responsabilità di coinvolgerla.
Sulla dimensione dell’osservazione delle povertà e delle risorse, Caritas Italiana offre alle Caritas diocesane:
- consulenza per l’avvio, la messa a regime e la definizione del programma di lavoro dell’équipe dell’Osservatorio;
- la messa a disposizione di un programma informatico online (OSPOWEB), per gestire la raccolta e l’elaborazione dei dati presso i Centri di Ascolto;
- consulenza per la realizzazione di percorsi di indagine;
- formazione specifica, presso Caritas Italiana o presso le Caritas diocesane;
- il manuale “Osservare per animare”, realizzato ad hoc per l’Osservatorio, con particolare attenzione alla dimensione dell’animazione e della valorizzazione pastorale del dato;
- la messa a disposizione e la condivisione in rete di report e dossier di ricerca, prodotti dalle Caritas su base regionale e diocesana.
Nel 2020, in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà (17 ottobre), Caritas Italiana ha divulgato una brochure pieghevole, stampabile in A3, per illustrare il senso e il funzionamento degli Osservatori delle Povertà e delle Risorse (OPR). La brochure è frutto del lavoro del Tavolo nazionale referenti regionali OPR e può essere utilizzata a scopi informativi e di sensibilizzazione nei diversi territori.
Approfondire lo studio delle povertà e dei bisogni di un territorio, in modo sistematico e scientifico, non e finalizzato alla divulgazione di numeri fini a se stessi, ma alla sollecitazione di riflessioni capaci di:
- animare la comunità cristiana, ovvero:
- offrire al Vescovo elementi e informazioni sulla realtà sociale della diocesi utili per la predisposizione del piano pastorale diocesano;
- informare e coinvolgere il Consiglio pastorale diocesano, il Consiglio presbiteriale e i Seminari, anche mediante specifici momenti di formazione; mettere al centro i poveri per farli divenire annunciatori e testimoni vivi della presenza di Cristo;
- contribuire alla nascita di nuove forme di servizio e di “opere segno”;
- promuovere nelle parrocchie la cultura e la capacità dell’osservazione del territorio (riconoscendo le sue povertà e le sue risorse);
- contribuire a sensibilizzare le comunità ecclesiali “al senso e al dovere della carità”;
- animare ed evangelizzare la comunità cristiana attraverso il Vangelo incarnato della carità;
- facilitare la costruzione e il rafforzamento della rete delle diverse realtà ecclesiali impegnate nei servizi alla persona e nella testimonianza della carità, proponendo il metodo dell’osservazione come vero e proprio stile di lavoro ecclesiale.
- favorire nuove collaborazioni con gli uffici pastorali (pastorale giovanile, pastorale della salute, pastorale familiare, ecc. ) ed altri soggetti della Chiesa locale, anche al fine di realizzare ricerche socio pastorali e progetti congiunti;
- sviluppare e mantenere canali di collaborazione con i media cattolici, a tutti i livelli territoriali, per favorire l’informazione corretta e competente sulla realtà sociale e le sue dinamiche;
2. animare la comunità civile, ovvero:
favorire una maggiore consapevolezza e conoscenza dei fenomeni di povertà ;
- stimolare la coscienza civile, in particolare sui temi connessi alle povertà e alla giustizia sociale;
- promuovere il volontariato, l’impegno civile e la cittadinanza attiva;
- promuovere la tutela dei diritti, attraverso opera di denuncia o rivendicando diritti di cittadinanza per taluni bisogni non ancora tutelati;
- promuovere nei media locali una maggiore attenzione e competenza sui temi della poverta e dei diritti sociali;
- stimolare l’azione delle istituzioni civili e dei decisori politici, in ordine ad un’adeguata legislazione di giustizia a favore degli ultimi (azione di advocacy);
- coordinare tavoli tematici che vedano il coinvolgimento di più attori sociali per favorire e sollecitare l’osservazione da più punti di vista;
- stimolare progettazioni con realtà associative, cooperative e/o aziende pubbliche o private, al fine di favorire l’integrazione di soggetti fragili o ai margini.
da “Osservatorio della povertà e delle risorse” Caritas Italiana